Isolario italiano. Storie, viaggi e fantasie by Fabio Fiori

Isolario italiano. Storie, viaggi e fantasie by Fabio Fiori

autore:Fabio Fiori [Fiori, Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fabio Fiori; Isolario italiano; Ediciclo; isole; Capri; Elba; Ponza; Procida; Stromboli;, Travel, Essays & Travelogues
ISBN: 9788865493601
Google: qchezgEACAAJ
editore: Ediciclo
pubblicato: 2021-04-15T08:51:25+00:00


Capraia

Mar Tirreno, da Livorno 34 miglia in direzione sudovest

Se l’Elba è la grande, luminosa corniola che sta al centro del gioiello toscano, Capraia è la terza pietra preziosa, in ordine di grandezza. Non minore per fascino. Anzi la sua distanza dalla terraferma, il suo isolamento anche storico, la rendono intrigante. L’arcipelago è un halo, direbbe un antiquario, cioè un anello che ha una gemma principale chiamata Elba, mentre Capraia è un brillante rubino. Halo è una parola latina che significa respiro, frequente e potente.

In queste settimane di quarantena, il mio è anche un anelare d’isole. Oggi, cercando halo in rete, l’algoritmo va fuori strada, allertandomi sul Covid-19. Un cortocircuito che non dimenticherò, visto che a Capraia ci sarei voluto tornare ai primi di marzo, quando ancora si navigava a vista. Non avevamo fatto e non immaginavamo neanche l’esperienza d’isolamento. Io per primo.

Dopo qualche giorno, invece, i confini, provinciali prima e regionali poi, si sono chiusi. Capraia è rimasta un sogno, irraggiungibile isola da fantasticare, da ritrovare nelle fotografie e negli appunti, nelle pagine dei libri e dei giornali. Esercizio salgariano quindi, al tempo del Covid-19. Ma più utile di Emilio Salgari si è rivelato, altrettanto inaspettatamente, José Saramago. Alchimia libresca, casualità d’insulomane. Sui miei scaffali dedicati alle isole, ordinati più o meno per autore, Salgari sta accanto a Saramago. Così ieri notte, mentre fuori i latrati della Bora facevano dimenticare le dolcezze di maggio, ho ritrovato e riletto Il racconto dell’isola sconosciuta.

Pagina dopo pagina, riordinavo sentimenti contrapposti, costruivo una mia rotta immaginifica, tratteggiavo una mappa evanescente. Capraia è la mia isola sconosciuta, non perché non ci sia già stato, non perché non ne conosca la geografia e la storia. Capraia è la mia isola sconosciuta perché ha incarnato, in queste lunghe settimane di reclusione forzata, un desiderio insulomane irrealizzato.

«È strano che voi, uomo di mare, mi diciate questo, che isole sconosciute non ce ne sono più, e che io, uomo di terra, non ignori che tutte le isole, anche quelle conosciute, sono sconosciute finché non vi si sbarca» dice il protagonista al capitano della flotta reale. Le isole sono sempre sconosciute, per chi ne è irresistibilmente attratto, per chi non ne conosce anche miserie, privazioni, inquietudini. Ci si può dire insulomani senza aver mai abitato un’isola? Forse sì, appunto a pagina 20. Parafrasando Saramago, ancora non sono sull’isola, però la sto immaginando da giorni.

Sono approdato con l’ultimo traghetto utile. C’ero solo io a bordo e non ho visto anima viva quando la prua s’è spalancata. Sono sceso camminando sulla lingua metallica di quel leviatano, bianco e rosso, che sbuffava neri fumi oleosi. Non un’auto, una moto, un trattore, una carriola con i loro festanti carichi di mercanzie e attese, con i loro nostalgici bagagli di averi e rimpianti. Sbarco o sogno di sbarcare? Questa notte è la stessa cosa. Non cerco una locanda, non pianto una tenda, dormo all’addiaccio sotto un sidereo cielo di maggio. Sono ancora tiepidi i dolmen lavici di fianco a cui mi stendo, sulla piccola spiaggia ciottolosa a nord del porto.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.